Transizione 5.0: un’opportunità da non perdere

Il Piano di Transizione 5.0 è un programma finanziato con fondi derivanti dal PNRR e dal RepowerEU, normato dal decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 (articolo 38) recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’obiettivo che persegue è esplicitato nelle prime righe del comma 1, dove si legge: “Al fine di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese…”

Per capire meglio cos’è e quali vantaggi può dare la Transizione 5.0, continua a leggere questo articolo.

Cos’è il Piano Transizione 5.0 e quali incentivi concede

La Transizione 5.0 è l’evoluzione del Piano Transizione 4.0, infatti continua a promuovere l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra uomo e macchina, ma lega gli investimenti alla sostenibilità e all’efficienza energetica.

La Transizione 5.0 è di fatto modellata sul concetto di quinta rivoluzione industriale: le imprese saranno sostenute nei loro processi di innovazione, permettendo loro di rinnovare i lori modelli di business in ottica sostenibile e digitale.

Vista l’importanza del nuovo concetto di Industria 5.0, le imprese potranno beneficiare di vari incentivi e dovranno rispettare alcuni parametri fondamentali:

  • Benefici legati all’innovazione e al conseguimento di riduzioni dei consumi energetici.
  • Aliquote di credito d’imposta crescenti con l’aumentare del risparmio energetico ottenuto.
  • Massimale di spesa aumentato dai precedenti 20 milioni agli attuali 50 milioni di euro.
  • Obbligo di certificazioni ex ante ed ex post per attestare il risparmio energetico e la realizzazione degli investimenti.

Transizione 5.0 e Transizione 4.0: cosa cambia?

La principale differenza tra i due piani di transizione, come abbiamo già detto, consiste nel fatto che un investimento in beni 4.0 rientra nel nuovo incentivo Transizione 5.0 nel momento in cui garantisce un risparmio energetico.

Due uomini in una fabbrica

Quali sono gli investimenti incentivabili?

I benefici vengono concessi agli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa descritti negli allegati A e allegato B D.lgs 11 dicembre 2016 n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che si consegua complessivamente:

  • una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3%.
  • o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Per usufruire del credito d’imposta gli investimenti devono essere fatti prima della scadenza del 31 dicembre 2025 e i beni strumentali devono essere nuovi e acquistati da aziende collocate in Italia. 

Sono inclusi anche:

  1. Software, sistemi, piattaforme, applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o favoriscono l’efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati.
  2. Software gestionali, se acquistati unitamente alle tecnologie elencate al punto precedente.

Il punto 2 comprende anche ERP, purché utili all’elaborazione di informazioni sul consumo energetico che provengono dalle altre piattaforme o software specifici. Questa è una importante novità in quanto, nel piano Industry 4.0, questi software non erano inclusi espressamente fra i beni ammissibili se non connessi a MES, PDM, etc.

Sono infine incentivabili anche gli investimenti correlati in formazione del personale, con un limite di 300.000 € e del 10% massimo del valore dell’investimento totale del progetto.

Per poter usufruire delle agevolazioni, la formazione dovrà essere finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi e dovrà essere effettuata da soggetti certificati esterni all’azienda.

Chi ne ha diritto?

Possono richiedere i benefici del Piano Transizione Industria 5.0 le imprese di qualsiasi dimensione, incluse le micro, piccole e medie imprese (PMI), che effettuino investimenti sul suolo Italiano.

Non possono accedere agli incentivi le imprese indicate nel comma 3 dell’art. 38, ad esempio: imprese in liquidazione volontaria, fallimento o altre sottoposte ad altra procedura concorsuale.

Il Decreto, al comma 6 dell’Art.38, fa inoltre un elenco delle attività che sono escluse dai benefici in quanto potenzialmente arrecanti danni significativi all’ambiente e contrarie quindi ai principi di base dell’intervento:

  1. Attività direttamente connesse ai combustibili fossili.
  2. Attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento.
  3. Attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico.
  4. Attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente.
Tabella

Quali sono le aliquote del credito d’imposta ottenibili?

Secondo quanto descritto nel DL 19/2024, i crediti d’imposta ottenibili per la transizione all’Industria 5.0 sono presentati nella tabella.

Il credito è utilizzabile in compensazione in F24 ed è fruibile trascorsi 10 giorni dalla trasmissione del GSE dei dati definitivi all’Agenzia delle Entrate, comunque entro il 31 dicembre 2025.

Come accedere al contributo?

Il comma 10 del decreto legge prevede che, per accedere al contributo, le imprese presentino in via telematica, la documentazione richiesta, sulla base di un modello standardizzato messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Per poter beneficiare degli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0, è indispensabile ottenere due certificazioni specifiche:
Impianto fotovoltaico
Una donna e un' uomo vicino a macchine industriali

1. Certificazione “EX ANTE”

Rilasciata da un valutatore indipendente, dimostra che il progetto rispetta i parametri di riduzione del consumo energetico e gli altri standard stabiliti per legge. Inoltre, per poter prenotare il credito d’imposta, è necessaria una descrizione del progetto e dei costi.

2. Certificazione “EX-POST”

Rilasciata al completamento dell’investimento, è necessaria per garantire la conformità con quanto dichiarato nella certificazione “ex ante”. Per utilizzare il credito d’imposta, l’impresa deve inviare al GSE comunicazioni periodiche sull’avanzamento dell’investimento ammesso all’agevolazione, seguendo le modalità definite dal decreto attuativo.

Un' uomo in una fabbrica
In base a tali comunicazioni è determinato l’importo del credito d’imposta utilizzabile, nel limite massimo di quello prenotato.

I soggetti autorizzati a rilasciare le certificazioni necessarie per accedere agli incentivi del Piano Transizione 5.0 includono diversi esperti qualificati. Gli EGE (Esperti in Gestione dell’Energia) accreditati UNI CEI 11339 e le ESCO (Energy Service Companies) accreditate UNI CEI 11352 sono tra i principali. Inoltre, le organizzazioni accreditate ISO 50001, insieme a geologi, ingegneri e periti industriali iscritti agli ordini professionali di riferimento, o dipendenti della società che richiede la diagnosi energetica, possono anch’essi rilasciare queste certificazioni.

Sono abilitati al rilascio delle certificazioni tecniche:
a) gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
b) le Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352;
c) gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”.

Supporto completo per Transizione 5.0

Nell’ambito delle agevolazioni ottenibili grazie al Piano di Transizione 5.0, i nostri team specializzati si occupano di:

  • Studi Preliminari, necessari per determinare i requisiti dell’investimento in beni strumentali materiali o immateriali, determinare e certificare i risparmi energetici ottenibili, elaborare business plan completi.
  • Incentivi. Forniamo i servizi di ingegneria finanziaria personalizzata per individuare le soluzioni più vantaggiose, coordinare i diversi stakeholders ed espletare passo dopo passo l’iter burocratico di ottenimento degli incentivi.
  • Project Management. Attività che garantiscono di avere il supporto totale di un’organizzazione affidabile e capace di gestire ogni fase del progetto: consultazione, progettazione, coordinamento in fase di esecuzione e collaudo.
  • Organizzazione & Project Planning. Possiamo supervisionare l’avanzamento dell’intervento durante la fase di esecuzione, monitorare successivamente le performance e applicare strumenti di AI per rendicontare effettivi risparmi.
  • Iter normativo e certificazioni. Attraverso i nostri esperti in Gestione Energetica e alla nostra rete di partner valutatori indipendenti su tutto il territorio, affianchiamo le imprese redigendo le certificazioni ex ante ed ex post e le perizie tecniche sui requisiti di interconnessione previsti.
  • Formazione. Valutazione delle esigenze specifiche dell’azienda e dei suoi dipendenti, redazione di un programma di formazione efficace. Scelta delle risorse di formazione e delle modalità tra corsi online, workshop pratici e programmi di sviluppo professionale.